di Alberto VendittiCaroGiorgio,accolgoconpiacereiltuo invito.Ritengoimportantelafunzioneche hailtuo“riContemporaneo”chepermeè l’occasionediunaginnasticasalutare quandomettiamosullacartauna riflessioneounpensierosullarealtàche stiamovivendo.Hosemprelamassima stimaeaffettoperlanostralungaamicizia, lapassionedelletueiniziativeel’impegno civile.SiamouscitidalCovideadessosiamo dentrodueguerrechenonvoglionofinire. Assistereallamorteviolentadiunavitache sispegnesottoinostriocchiè un’esperienzaterribile,maseungiornodel nostrotempocitrasmettonolanotiziache nell’arcodiunamattinataunassalto armatohauccisoungrannumerodiesseri umanicidàunostordimentochenel tempofinisceperindurirelanostra capacità di provare emozione e spavento.Timandoleimmaginididueopere abbastanzarecenti.Laprimaèl’”Attualità dellaPietàRondanini”incuihoinseritola fotodiunadonnapalestinesechesorregge ilpropriofigliotorturatoeucciso.L’operadi Michelangelodiventailsimbolodiuna insopportabileripetizione.Nell’esecuzione diquestasuaultimaoperal’artista, scontento,modificaunapartediquesta chesileggeattraversoilpercorsodeisegni delloscalpellonelmarmochesembrano trasmettercinell’accostamentodelledue figureconpensierocristiano:èlaMadonna accorsaasostenereilfiglionellasuaatroce sofferenzaoèilfiglioasostenerela madre?L’altraopera“Iltraguardodelmaratoneta” èunditticochepermerappresentail simbolodellalotta,latenaciaela perseveranzaperraggiungereunadiquelle che tu giustamente chiami “utopie”.Tralequalilapiùsognata,almenodame,è quella della pace tra i popoli.