dicembre 2024
LA MIA UTOPIA?
di Nunzio Quarto
1941
Ero
piccolo,
ricordo
il
gioire.
Ci
si
abbracciava
con
desiderio
di
fratellanza, di pacificazione, di comunione.
Utopia
era
partecipazione
desiderosa
di
tanta
umanità,
laboriosità,
senso
sociale,
grande
democrazia,
benessere
per
l’uomo e per la natura.
Peccato
che
l’utopia
si
presta
ad
essere
guidata
come
un
timone,
responsabile
di
tante
tragedie,
autrice
di
tante
sofferenze e morte.
Da sempre.
Fino a quando?
2024
Quando
impareremo
a
insegnare
come
vietare
le
sofferenze,
le morti, le distruzioni? Con esempi e comportamenti?
I
bambini
godranno
e
vedranno
gli
abbracci
fraterni
e
di
pacificazione.
Si dovrà e si potrà vivere meglio.
In democrazia si vive meglio.
Nell’arte
contemporanea
è
mio
desiderio
lavorare
con
trepidazione
affinché
la
luce
(la
vita)
non
sia
divisa,
non
la
si
ingabbi per squallide miserie patriottiche.
Invece
si
lavora
per
essere
inquadrati
in
filoni
(correnti)
per
non rimanere fuori dai critici e dal mercato.
A questo bisogna resistere.