numero

| © blogMagazine pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso  dal 2011   |    Codice ISSN 2239-0235 |

UN APPELLO

PER IL CESSATE

IL FUOCO

IN UCRAINA

Condividiamo le forti preoccupazioni per l’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina e per il minacciato ricorso all’uso di armi nucleari. Facciamo appello affinché: Cessi il fuoco e contestualmente si neutralizzi qualsiasi discorso sull’uso di bombe nucleari. Hiroshima è stata una pedagogia universale, non è stata solo un fatto militare ma un monito per l’umanità che ha trasformato qualsiasi visione di confronto armato. Questo non ha impedito la proliferazione di guerre locali nel mondo, ciascuna con una sua realtà storica che va conosciuta e tolta da ogni dimensione aggressiva e violenta. Per quanto riguarda l’Ucraina il processo che conduce a una vera pace può essere visto attraverso due fasi. Da una parte, l’immediata cessazione del fuoco garantita internazionalmente e senza condizioni da parte di alcuno. Dall’altra, l’apertura di trattative per risolvere pacificamente i contrasti, consapevoli che i contendenti potrebbero rendere difficili le trattative medesime. Queste devono svolgersi dunque in una dimensione internazionale alla quale sono chiamati l’ONU, l’Unione Europea e le grandi potenze mondiali. Che senso generale può avere questa trattativa? Il suo successo è in larga parte derivato da una prospettiva di pace nel mondo. La condizione è che vada in obsolescenza la catena nazione-stato- potenza. A questa costruzione storica si deve opporre una visione mondiale realizzata in opposizione agli Stati intesi come ideologie nazionaliste e come potenze. Una visione politica mondiale corrisponde alle esigenze di salvezza del pianeta e di riconoscimento dei diritti alla vita dei suoi abitanti. La guerra è una tragica eredità storica ma il momento attuale può essere l’occasione per un nuovo inizio. Questo dovrebbe essere l’unione della pace con una prospettiva ecologica valida. Entrambe le condizioni sono fondamentali per garantire una vita possibile sul pianeta. Hanno fin’ora firmato: Fulvio Papi (filosofo) Jacopo Muzio Treccani (architetto) Deianira Amico (storica dell'arte) Livio Senigalliesi Photoreporter (fotografo) Graziella Tonon (urbanista) Giancarlo Consonni (urbanista e poeta) Dijana Pavlovic (portavoce movimento culturale) Paolo Cagna Ninchi (pres. ass. culturale) Giorgio Seveso (critico d’arte) Silvia Agliotti (gallerista) Luca Cortese Fotografo (fotografo) Davide Borsa (storico dell'architettura) Adelio Rigamonti (poeta) Antonello Boatti (architetto) Silvia Paolini (architetto) Maurizia Lovetti (attrice) Luca Sartini (artista) Valerio Bongiorno (attore) Claudia Pinelli (scrittrice) Monica Luchi (psicoanalista) Camilla Masciadri (architetto) Marco Grassi Pho (artista) Alessandro Balducci (attore) Virgilio Patarini (curatore) Giusy Tigano (curatrice) Gianni Maffi (fotografo) Pio Tarantini (fotografo) Dina Caprara (ricercatrice musicale) Matteo Amato (fotografo) Sauro Sorana (fotografo) Lello Ceravolo (attore) Gabriele Scaramuzza (filosofo)

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Condividiamo le forti preoccupazioni per l’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina e per il minacciato ricorso all’uso di armi nucleari. Facciamo appello affinché: Cessi il fuoco e contestualmente si neutralizzi qualsiasi discorso sull’uso di bombe nucleari. Hiroshima è stata una pedagogia universale, non è stata solo un fatto militare ma un monito per l’umanità che ha trasformato qualsiasi visione di confronto armato. Questo non ha impedito la proliferazione di guerre locali nel mondo, ciascuna con una sua realtà storica che va conosciuta e tolta da ogni dimensione aggressiva e violenta. Per quanto riguarda l’Ucraina il processo che conduce a una vera pace può essere visto attraverso due fasi. Da una parte, l’immediata cessazione del fuoco garantita internazionalmente e senza condizioni da parte di alcuno. Dall’altra, l’apertura di trattative per risolvere pacificamente i contrasti, consapevoli che i contendenti potrebbero rendere difficili le trattative medesime. Queste devono svolgersi dunque in una dimensione internazionale alla quale sono chiamati l’ONU, l’Unione Europea e le grandi potenze mondiali. Che senso generale può avere questa trattativa? Il suo successo è in larga parte derivato da una prospettiva di pace nel mondo. La condizione è che vada in obsolescenza la catena nazione-stato- potenza. A questa costruzione storica si deve opporre una visione mondiale realizzata in opposizione agli Stati intesi come ideologie nazionaliste e come potenze. Una visione politica mondiale corrisponde alle esigenze di salvezza del pianeta e di riconoscimento dei diritti alla vita dei suoi abitanti. La guerra è una tragica eredità storica ma il momento attuale può essere l’occasione per un nuovo inizio. Questo dovrebbe essere l’unione della pace con una prospettiva ecologica valida. Entrambe le condizioni sono fondamentali per garantire una vita possibile sul pianeta. Hanno fin’ora firmato: Fulvio Papi (filosofo) Jacopo Muzio Treccani (architetto) Deianira Amico (storica dell'arte) Livio Senigalliesi Photoreporter (fotografo) Graziella Tonon (urbanista) Giancarlo Consonni (urbanista e poeta) Dijana Pavlovic (portavoce mov.culturale) Paolo Cagna Ninchi (pres. ass. culturale) Giorgio Seveso (curatore e critico d’arte) Silvia Agliotti (gallerista) Luca Cortese Fotografo (fotografo) Davide Borsa (storico dell'architettura) Adelio Rigamonti (poeta) Antonello Boatti (architetto) Silvia Paolini (architetto) Maurizia Lovetti (attrice) Luca Sartini (artista) Valerio Bongiorno (attore) Claudia Pinelli (scrittrice) Monica Luchi (psicoanalista) Camilla Masciadri (architetto) Marco Grassi Pho (artista) Alessandro Balducci (attore) Virgilio Patarini (curatore) Giusy Tigano (curatrice) Gianni Maffi (fotografo) Pio Tarantini (fotografo) Dina Caprara (ricercatrice musicale) Matteo Amato (fotografo) Sauro Sorana (fotografo) Lello Ceravolo (attore) Gabriele Scaramuzza (filosofo)
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