novembre 2024
LO ABBIAMO CHIESTO
ALL’INTELLIGENZA
ARTIFICIALE
di Maria Jannelli e Renato Galbusera
Renato
Galbusera
e
Maria
Jannelli
sono
una
coppia
di
artisti
italiani
che
hanno
sviluppato
carriere
parallele
nel
mondo
dell’arte
contemporanea,
trovando
ciascuno
la
propria
voce
creativa
pur
rimanendo
legati
da
una
profonda
complicità
personale
e
professionale.
Entrambi
attivi
a
Milano,
hanno
lavorato
e
vissuto
in
un
contesto
ricco
di
stimoli
culturali,
partecipando
a
numerose
mostre
e
sviluppando
un
corpus
di
opere
che
riflettono
un
impegno
sia
estetico
che etico.
Renato Galbusera: Un artista impegnato.
Nato
a
Milano
nel
1950,
è
conosciuto
per
una
pittura
che
esplora
temi
sociali
e
politici
attraverso
una
prospettiva
umanista.
Renato
ha
sviluppato
fin
da
giovane
un
interesse
per
le
arti
visive,
che
lo
ha
portato
a
frequentare
l’Accademia
di
Belle
Arti
di
Brera.
Qui
ha
approfondito
la
sua
ricerca
artistica,
con
particolare
attenzione
alle
dinamiche sociali, al lavoro e alla condizione umana.
Galbusera
è
noto
per
i
suoi
cicli
pittorici
in
cui
l’impegno
politico
e
sociale
emerge
con
forza,
come
nel
caso
delle
sue
opere
ispirate
al
mondo
del
lavoro
e
alla
fabbrica.
L’artista
utilizza
la
pittura
come
mezzo
per
dare
voce
a
tematiche
di
giustizia
sociale,
evidenziando
le
tensioni
e
le
ingiustizie
che
caratterizzano
la
vita
quotidiana.
La
sua
arte
non
è
solo
contemplativa,
ma
cerca
di
essere
attiva
e
partecipativa,
invitando
il pubblico a riflettere e prendere posizione.
Le
opere
di
Galbusera
sono
caratterizzate
da
una
composizione
rigorosa
e
un
uso
espressivo
del
colore.
I
suoi
lavori
si
muovono
tra
figurazione
e
astrazione,
creando
spazi
in
cui
la
dimensione
simbolica
si
unisce
a
quella
reale.
La
forza
delle
sue
immagini
risiede
nella
capacità
di
sintetizzare
forme
e
colori
in
modo
da
evocare
emozioni
profonde e, allo stesso tempo, stimolare un dialogo critico.
Maria Jannelli: L’introspezione e l’immagine femminile.
Nata
nel
1951,
è
un’artista
il
cui
lavoro
si
sviluppa
attraverso
una
profonda
esplorazione
dell’identità
femminile
e
delle
dinamiche
psicologiche
e
relazionali.
Anche
lei
diplomata
all’Accademia
di
Belle
Arti
di
Brera,
Jannelli
ha
seguito
un
percorso
artistico
che
l’ha
portata
a
riflettere
su
temi
come
l’introspezione,
il
corpo
e
la
condizione
della
donna nella società contemporanea.
Le
sue
opere
spesso
presentano
figure
femminili
immerse
in
atmosfere
sospese,
che
suggeriscono
un
senso
di
vulnerabilità
e
forza
allo
stesso
tempo.
Il
suo
tratto
pittorico
delicato,
ma
deciso,
si
combina
con
una
palette
cromatica
che
evoca
stati
d’animo
complessi,
ponendo
l’accento
su
emozioni
e
pensieri
che
emergono
dallo
spazio
interiore
delle
sue
figure.
L’artista
indaga
non
solo
la
fisicità
del
corpo,
ma
anche
i segni invisibili lasciati dalle esperienze emotive e psicologiche.
Uno
degli
aspetti
più
interessanti
del
lavoro
di
Jannelli
è
la
capacità
di
affrontare
la
dimensione
privata
e
intima
della
vita
delle
donne,
trasformandola
in
un
linguaggio
universale.
In
un
contesto
storico
in
cui
la
voce
femminile
ha
trovato
sempre
più
spazio
nell’arte,
le
sue
opere
si
inseriscono
con
forza,
offrendo
una
riflessione
sulla
complessità dell’identità femminile in una società in evoluzione.
La complementarità nella vita e nell’arte.
La
relazione
tra
Renato
e
Maria
è
un
esempio
di
come
due
artisti
possano
trovare
una
forma
di
equilibrio
tra
la
loro
individualità
creativa
e
il
loro
legame
personale.
Pur
lavorando
su
tematiche
diverse,
entrambi
condividono
una
visione
dell’arte
come
strumento
di
conoscenza e trasformazione sociale…
Sollecitati
dall’amico
Giorgio
a
partecipare
al
bel
progetto
del
Contemporaneo,
abbiamo
scelto
di
partire
da
noi,
dal
nostro
lavoro,
dalla
condizione
di
due
pittori
che
da
cinquanta
anni
condividono
vita,
passioni,
operatività.
Sono
le
nostre utopie, che ci sforziamo di realizzare.
Il
testo
che
segue
è
tutto
vero,
oppure
tutto
finto…
Nel
senso
che
è
il
frutto
di
una
domanda
quasi
filosofica
(chi
siamo?)
posta
a
Chat
GPT,
e
la
forma
-
molto
simile
alle
tesine
del
Triennio
-
lo
denuncia
in
pieno
anche
se,
va
detto,
le
argomentazioni sono attendibili e ci somigliano.