Questo numero è online da dicembre 2013  / Ultimo aggiornamento:  25 febbraio 2014
Qui trovi i numeri pregressi Leggi... Leggi.. Leggi.. Leggi.. Leggi... Leggi... Leggi.. Leggi... Leggi... Leggi... Leggi... L'apocalisse di Jean Clair       di G.Dradi Leggi... Leggi... Leggi... Leggi... Leggi... Leggi... Leggi...
INTERVENTI
Riprendiamoci il contemporaneo Queste pagine online esistono per sviluppare una critica al concetto attuale di arte contemporanea. Perchè nella nostra cultura, il senso comune ormai prevalente non considera arte contemporanea tutto ciò che viene realizzato oggi, bensì solo un particolare gruppo di linguaggi, di modalità e di tendenze, quelle, e non altre. E in questa visione (ormai quasi universalmente accettata) l'arte è definita contemporanea solo in base alla forma, a un gergo condiviso, all’appartenenza a scelte di gusto, di scuola o di linea, da cui pregiudizialmente si esclude ogni tendenza non omologata o rassegnata alla moda culturale prevalente. E allora? E allora riprendiamoci il contemporaneo...
Come funziona Ogni numero propone un  tema generale, e gli  interventi aumentano con il trascorrere del tempo.   Visitaci spesso per leggere le novità, e consulta l’Archivio per i numeri passati...
Codice ISSN 2239-0235 
Brutti    cattivi
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La salute dell’arte... A Torino, il 31 gennaio scorso, a Palazzo Chiablese viene inaugurata la mostra “Doppio sogno. Da Warhol a Hirst, da De Chirico a Boetti”. Il pubblico si complimenta...
6     Numero
  RIFLESSIONI, POLEMICHE, PROPOSTE DI ARTE CONTEMPORANEA                                                                  
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SPAZIO FOTOGRAFIA a cura di Pio Tarantini
Ambiguità del contemporaneo Ancora l’arte, ancora la fotografia. Nel 2006 Pio Tarantini ne scriveva senza la paura del “politicamente scorretto”, e ancora oggi le sue parole non cedono all’ovvio...
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(in ordine di arrivo)
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PATACCHE, FALSI MITI E DECRESCITA    Dove un articolo su Repubblica può dare il titolo e il tono a questo numero del riContemporaneo di Giorgio Seveso  È troppo bello trovare su un grande quotidiano a diffusione nazionale e popolare qualcosa che ti fa capire come le idee di fondo sostenute dalla nostra blog/rivista sono anche quelle di uno studioso di rinomanza planetaria come Jean Clair. Noi certo lo sapevamo (e lo dicevamo) già, ma se è vero che gutta cavat lapidem è anche ovvio che più grossa e importante è la goccia maggiori saranno gli effetti escavatori esercitati sulla dura pietra delle percezioni d'oggi!  Dunque, ecco perché qui accanto abbiamo deciso di riproporre, come una lunga citazione, l'intero articolo di Clair su la Repubblica, per ripensarlo e rimeditarlo tutti insieme. Soprattutto per le parti e le direzioni d'indagine che una tale linea di pensiero sottintende, senza ancora citarle o evocarle direttamente...         [continua a leggere...]
La copertina
The Disasters Una mostra torinese di linguaggi plurali, che si rivolge ai sensi degli spettatori ma anche ai problemi della società contemporanea...
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Iniziativa in rete da gennaio 2012
Non fa notizia La scomparsa di Giancarlo Cazzaniga, tenero poeta di immagini e colori commossi e commoventi,  è passata inosservata per la grande maggioranza degli organi di informazione...
   Quando le parole durano nel tempo...
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OPINIONI
(in ordine di arrivo)
Damien Hirst, "Fine di un'Era", 2009. Testa di mucca in formalina e teca di cristallo.
La sindrome del feticcio A Palazzo Fava a Bologna, uno dei capolavori di Vermeer è al centro di una vera e propria adorazione di massa. Ma è vera cultura? Ecco di nuovo in azione l’arte-feticcio!... Ancora una volta file e file di spettatori frementi per passare qualche attimo a tu per tu...
Guido Oldani e il suo realismo terminale  Quando un poeta riflette sull’arte e sul contemporaneo...