Questo
blogMagazine
in
rete
esiste
già
da
qualche
anno
per
sviluppare
una
critica
al
concetto attuale di arte contemporanea.
Perchè
nella
nostra
cultura,
il
senso
comune
ormai
prevalente
non
considera
contemporanea
tutta
l’arte
che
viene
realizzata
oggi,
bensì
solo
un
particolare
gruppo
di
linguaggi,
di
modalità
e
di tendenze: quelle, e non altre.
E
in
questa
visione
(ormai
quasi
universalmente
imposta)
l'arte
è
definita
contemporanea
solo
in
base
alla
forma,
a
un
gergo
condiviso,
alla
esplicita
appartenenza
a
scelte
di
gusto,
di
scuola
o
di
linea,
da
cui
pregiudizialmente
si
esclude
ogni
tendenza
non
omologata
o
rassegnata alla moda culturale prevalente.
E allora? Allora riprendiamoci il contemporaneo!
Perchè questo
blogMagazine?
Gli interventi
numero 18
L’archivio
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e intervenire
anche tu
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Collegamenti
a Giorgio Seveso
Gli interventi sono impaginati
nell’ordine di arrivo
in rete dal
25 aprile 2022
________________________
aggiornato al
8 ottobre 2022
Nell’evocare
il
titolo
dell’immenso
capolavoro
del
grande
Tolstoj,
questo
diciottesimo
riContemporaneo.org
è
dedicato
al
dramma
bellico
che
è
venuto
a
insanguinare
il
presente
proprio
nel
cuore
dell’Europa,
quasi
nel
suo
centro geografico.
Ma
perché
una
riflessione
sulle
circostanze
dell’arte
contemporanea,
per
come
si
svolge
ormai
da
diversi
anni
su
queste
pagine
online,
pone
oggi
un
tema
che
apparentemente
non
c’entra?
Una
domanda
cui
si
risponde
con
un’altra
domanda.
E
come
potrebbe
essere
altrimenti?
La
pandemia
e
la
guerra
hanno
rivoltato
da
cima
a
fondo
il
cielo
e
la
terra;
il
senso
stesso
del
futuro
è
sconvolto
nel
profondo,
ogni
immaginabile
orizzonte
è
rovinosamente imploso…
di Giorgio Seveso
il tema di questo numero
GUERRA O PACE
L’amico Umberto Capra mi
segnala questa foto
scattata col cellulare da sua
figlia Monica Perosino che
è inviata speciale de La
Stampa in Ucraina.
Ecco una rapida immagine
di toccante serenità, un
sorriso che per un attimo
riesce a sospendere
magicamente l’orrore della
guerra e il dramma
lacerante degli sfollati.