Questo
blogMagazine
in
rete
esiste
già
da
qualche
anno
per
sviluppare
una
critica
al
concetto attuale di arte contemporanea.
Perchè
nella
nostra
cultura,
il
senso
comune
ormai
prevalente
non
considera
contemporanea
tutta
l’arte
che
viene
realizzata
oggi,
bensì
solo
un
particolare
gruppo
di
linguaggi,
di
modalità
e
di tendenze: quelle, e non altre.
E
in
questa
visione
(ormai
quasi
universalmente
imposta)
l'arte
è
definita
contemporanea
solo
in
base
alla
forma,
a
un
gergo
condiviso,
alla
esplicita
appartenenza
a
scelte
di
gusto,
di
scuola
o
di
linea,
da
cui
pregiudizialmente
si
esclude
ogni
tendenza
non
omologata
o
rassegnata alla moda culturale prevalente.
E allora? Allora riprendiamoci il contemporaneo!
Perchè questo
blogMagazine?
Gli interventi
Sì,
ho
proprio
scritto
“ricominciamo”
sbarrando
decisamente
il
prefisso
iterativo
“ri”.
Perché
in
effetti
per
me
-
ma
credo
anche
per
molti,
moltissimi
altri
-
la
fine
della
quarantena,
l’uscita
speriamo
non
presunta
dall’emergenza
oggi
comporta,
oltre
a
un
grande
sollievo,
anche
una
formidabile
opportunità
di
cambiamento,
comporta
l’inizio
possibile
di
una
fase
nuova
del
nostro
stare
al
mondo,
il
cominciare
un
nostro
nuovo
rapporto
con
il
pianeta,
con
la
scienza,
con
la
cultura.
In
una
parola, con la vita stessa.
O,
almeno,
la
possibilità
concreta
di
farlo.
Sarebbe
davvero
un’immensa
baggianata,
infatti,
se
questi
mesi
di
inedita
crisi
planetaria
non
ci
avessero
insegnato
nulla,
se
tutto
riprendesse
a
funzionare
come
prima
con
le
stesse
logiche
perverse,
con
le
stesse
rovinose
contraddizioni e le stesse stupide superficialità.
Riprendiamoci la normalità, ma
nel cambiamento
il tema
numero 16
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1 luglio 2020
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