© blogMagazine pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso dal 2011 Codice ISSN 2239-0235
58° Biennale di Venezia
Un insopportabile
naufragio…
Questo
numero
si
concentra
soprattutto
su
un
tema
di
importante
risalto
rispetto
ai
nostri
argomenti
abituali,
cioè
quello
della
58°
edizione
della
Biennale
di
Venezia,
ancora
aperta
ai
Giardini
e
all’Arsenale
fino
a
domenica
24
novembre di quest’anno, 2019.
Come
saprai,
l’evento
ha
titolo
assai
generico,
che
suona
“
May
you
live
in
interesting
times
”,
cioè
l’augurio
che
“Tu
possa vivere in un tempo interessante”.
Curata
da
Ralph
Rugoff,
con
la
curatela
per
la
parte
italiana
di
Milovan
Farronato,
astro
nascente
di
non
si
sa
bene
quale
consorteria
artistico-commerciale,
l’edizione
di
quest’anno
tocca
-
secondo
me
-
il
fondo,
cioè
naufraga
nel
massimo
del
minimo
interesse
artistico,
nell’iperbole
spasmodica
e
compulsiva
del
peggiore
glamour
da
salotto
borghese
di
certe
passerelle
modaiole,
costruite
secondo
formule
oramai
di
maniera,
con
un
mix
di
stravaganza
sfacciata,
cinismo
dichiarato
e
falsi
intellettualismi
provinciali.
Ho
scritto
qualche
riflessione
che
trovi
nell’Indice
sotto
il
titolo
Non
in
mio
nome
,
prego
e
diversi
amici
hanno
già
mandato
qualche
testo,
più
o
meno
relativo
a
questa
Biennale
ma,
comunque,
di
giudizio
complessivo
su
ciò
che
sta
accadendo
nel
campo
del
contemporaneo
da
noi,
e
sulle
sue
conseguenze.
Come,
tra
i
primi,
l’amico
De
Micheli,
che
subito
ha
reagito
all’uso
in
chiave
di
spettacolo
del
relitto
del
peschereccio
affondato
nel
2015
con
oltre
700
migranti
miseramente
annegati.
E’
un’immagine
che
colpisce
per
molti
motivi,
non
ultimo
per
l’involontario
sapore
di
metafora
circa
la
natura
di
questa
manifestazione..
O
ancora
l’amico
Marco
Fidolini,
che
con
l’abituale
lucidità
argomentativa
tratteggia
una
disamina
sintetica
ma
tagliente
delle
ragioni
storiche
delle
attuali
contraddizioni
della
nostra
cultura
artistica.
Approccio
proposto
anche
dall’interessante
riflessione
di
Nicola
Vitale
e
dal
suo
stimolante
confronto
con
le
altre
arti
di
oggi,
nel
loro
crescente
abbandono
della
ricerca
pura
e
dell’arte
per
l’arte.
Troverai
poi
le
voci
di
diversi
altri
amici,
che
finora
hanno voluto mandare una loro reazione sull'argomento.
Ti
rammento
che
ho
semplificato
il
Menu
di
navigazione,
concentrandolo
in
alto
sulla
testata
e
rendendolo
più
intuitivo.
La
pagina
con
l’
Indice
degli
interventi
si
incrementa
verso
il
basso,
con
l’aggiunta
dei
testi
più
recenti.
E
-
ancora-
ti
ricordo
che
se
lo
desideri
puoi
scaricare
ogni
articolo
in
formato
pdf,
per
poterlo
leggere
con
comodo
o
stampare.
Infine
spero
che
l’argomento
ti
interesserà
al
punto
da
voler
intervenire
anche
tu
con
qualche
considerazione,
aneddoto,
testimonianza
relativi
alla
Biennale
e
alle
eccentriche
derive
che
ha
assunto
l’arte
di
oggi.
Ma
anche,
naturalmente,
sarà
benvenuto
come
sempre
qualsiasi
altro
spunto abbia attirato la tua attenzione.
Buona
lettura,
e
ricorda
di
visitare
spesso
queste
pagine:
aumentano
e
si
arricchiscono
mano
a
mano
che
i
giorni
passano. E teniamoci in contatto…
Sito aggiornato al 16/11/2019
Perchè questo blogMagazine?
Questo
blogMagazine
in
rete
esiste
per
sviluppare
una
critica
al
concetto
attuale
di
arte
contemporanea.
Perchè
nella
nostra
cultura,
il
senso
comune
ormai
prevalente
non
considera
contemporanea
tutta
l’arte
che
viene
realizzata
oggi,
bensì
solo
un
particolare
gruppo
di
linguaggi,
di
modalità
e
di
tendenze,
quelle,
e
non
altre.
E
in
questa
visione
(ormai
quasi
universalmente
imposta)
l'arte
è
definita
contemporanea
solo
in
base
alla
forma,
a
un
gergo
condiviso,
alla
esplicita
appartenenza
a
scelte
di
gusto,
di
scuola
o
di
linea,
da
cui
pregiudizialmente
si
esclude
ogni
tendenza
non
omologata
o
rassegnata
alla
moda
culturale
prevalente.
E
allora?
Allora
riprendiamoci
il contemporaneo…
Indice degli interventi
Non in mio nome, prego
di Giorgio Seveso
So bene che secondo l’orientamento
di certi ambienti il titolo di questo
scritto dovrebbe suonare in
inglese…
Neanche gli Dei…
di Mario Borgese
Vorrebbero far credere che un
piatto sporco di pastasciutta sia
altra cosa da quello che é.
La Biennale e la
trasgressione
omologata
di Marco Fidolini
Hans Richter, tra i fondatori del
movimento dadaista, scriveva nel
1964 introducendo la ricostruzione
storica di quell’avventura che …
di Carlo Adelio Galimberti
Un tempo che scambia il
prezzo con il valore…
I più recenti si aggiungono in fondo
Torna tra qualche giorno per leggere altro…
Il relitto della Biennale
di Gioxe De Micheli
Alla Biennale Christoph Büchel ha
esposto il relitto del peschereccio
libico che affondò nel Canale di
Sicilia il 18 aprile del 2015 con a
bordo più di 700 emigranti…
Bigliettini, appunti
e telegrammi
Annotazioni. rapide riflessioni e
sintetiche considerazioni di amici
e lettori…
Una crisi drammatica
di Alvaro Occhipinti
La vera morte dell’arte è la
sottocultura…
L’arte (visuale)
contemporanea,
retroguardia
delle arti di oggi
di Nicola Vitale
Sulle ultime Biennali
di Achille Guzzardella
Non si capisce perché questa
insulsaggine pluridecennale possa
andare avanti da così tanto tempo.
Forse c’è chi vorrebbe disabituare la
gente a usare la logica…
Lo stupore stupido
di Giuseppe Donolato
L’espressione artistica sembra
confinata in una dimensione
ludica, spettacolare,
rischiosamente marginale…
Luna Park
di Alberto Venditti
Mi ricordo un’’espressione
dell’architetto Gregotti che, all’uscita
di una delle ultime Biennali, esclamò:
“Mi sembra di essere stato al Luna
Park”.…
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