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Nunzio Solendo
pittore, incisore, designer e progettista
(sito d'interesse)
(sito Accademia BB.AA di Roma)

ABITARE L’ARTE
Autogestione della Cultura e delle Arti Visive in Italia e nei Territori del Mediterraneo 

Per introdurre l’argomento, che nel suo insieme comprende l’arte e la società contemporanea italiana, occorre richiamare una immagine geografica, territoriale ed ambientale definita nella sua formalità.
L’Italia è una nazione europea nel Mediterraneo. Ha una configurazione geografica che la rappresenta, per estensione territoriale, in una particolare forma riconducibile all’immagine di uno “stivale” davanti al quale sono presenti delle isole maggiori con un perimetro fantasioso, dalla forma di triangolo la Sicilia, dall’orma di un piede la Sardegna. C’è vicina anche la francese isola della Corsica con la sua forma di mano indicante il golfo di Genova. L’Italia, per sua conformazione geologica è un disegno naturale, definibile naturalmente: arte della natura.
Per una condizione connaturata, potremmo ben dire che il popolo italiano ha da sempre, in generale, la vocazione per l’attività umana regolata da accorgimenti tecnici, formali ed estetici fondati sulla tradizione, sulla esperienza artigianale, con la maestria dell’arte e di una specifica e qualificata capacità manuale.
Questo preambolo è motivato dalla argomentazione dialettica incentrata sull’argomento specifico dell’arte contemporanea in Italia e nel Mediterraneo. Per quella dimensione dell’arte che crea cultura e unisce la comunicazione dei saperi di chi opera professionalmente nel campo delle arti visive. 
L’esercizio mentale di interrogarsi o di porsi delle domande presuppone l’avvicinamento alla risoluzione progressiva dei problemi contenuti nell’esercizio mentale interrogativo sottoposto al domandarsi in una prospettiva di creatività razionale che vada oltre se stesso divenendo una condizione culturale e collettiva.  Abitare l’arte o l’arte dell’abitare, arte e ambiente o l’ambiente dell’arte sono interrogativi non finalizzati a stupire o a demolire l’esistente; ma una ipotesi di rivalutazione volontaria di sensibile  capacità di valutazione connessa all’evoluzione dei saperi umani che muovono progressivamente la civiltà della cultura delle immagini visive già acquisite e definite nella loro staticità di conservazione, catalogazione o di omologazione connotata a volte dalla mercificazione di alcuni poteri di comunicazione ed economici condizionanti.
Abitare: voce derivata dalla lingua latina: habitàre; parola frequentativa di: habère / trovarsi, stare. Avere come dimora una casa . Risiedere, vivere stabilmente in un luogo. Alloggiare, dimorare, stare.  Nel caso specifico dell’artista, abitare in un ambiente, naturalmente adatto per vivere ed esercitare la creatività operativa e la comunicazione del proprio lavoro ai colleghi, alla opinione pubblica e ai collezionisti.

Abitazione: intesa quale luogo personale ed operativo dell’azione della fantasia, creatrice e costruttiva, dell’ingegno umano e naturalmente dell’arte. Azione abitata, attiva e progressiva per la produzione dell’arte.
Per essere culturalmente, politicamente e socialmente utili, occorre sostenere e tutelare i giovani creativi dell’arte, dell’artigianato, dell’architettura e dell’ambiente naturale ed urbano, con una proposta di valutazione o rivalutazione del proprio luogo di attività e di lavoro, che definiscano “Abitare l’arte “, non come mera metafora ambientale ed urbana, ma come progetto politico e culturale orientato a provvedere alla assegnazione agevolata  di luoghi o spazi di abitazione / studio da assegnare a giovani artisti operanti e residenti nel proprio territorio. Diritto alla casa di abitazione / studio, previsti a norma di Legge dello Stato e preordinati in percentuali nei piani di sviluppo abitativo della nuova edilizia urbana cittadina e territoriale, sia pubblica che privata.  Si deve considerare l’opportunità della affermazione del proprio luogo dell’abitare urbano nel valutare concretamente la condizione abitativa attualmente gravata dalla speculazione del mercato edilizio, che non concede opportunità economiche e di tutela ambientale e sociale alle nuove generazioni di cittadini, e in particolare ai giovani operatori visivi. Il problema casa e l’ipotesi dello studio/casa sono una emergenza economica e sociale che deve essere affrontata e risolta dal Governo, con una politica attiva e concreta che sappia garantire il diritto alla casa, al lavoro e allo sviluppo della creatività e della ricerca scientifica, oltre alla tutela e la valorizzazione dell’ambiente naturale ed artistico.  Dal mio punto di vista, ritengo che ciò detto non sia solo un problema esclusivamente italiano.  Necessita di una essenziale e diffusa politica democratica, laica e libertaria che riconosca ovunque la libertà di pensiero e i diritti umani nell’esercizio della cultura, dell’arte e della ricerca scientifica dei popoli.
Nella migliore della ipotesi una casa/studio: abitare un luogo che sia un ambiente adatto per vivere e potere esercitare la propria professione creativa, ingegnosa nella operatività esecutiva dell’arte. Una abitazione ove poter esercitare anche una azione diretta di scambio e esposizione del proprio lavoro. È una proposta di affermazione culturale e politica che deve avvantaggiare e privilegiare in primo luogo i giovani. Vuole essere in sintesi un appello rivolto a sensibilizzare tutti, con l’invito anche ad una proposta di autogestione della cultura dell’arte visiva per una libera società di operatori delle arti visive, che intendo sostenere e tutelare, appellandomi nello specifico ai Principi Fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, con i riferimenti alla democrazia e al diritto al lavoro di tutti i cittadini, la promozione dello sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, la inviolabilità della libertà personale e del proprio domicilio, il diritto dei cittadini di riunirsi e di associarsi liberamente senza autorizzazione alcuna, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Poiché l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La realizzazione manuale e il risultato esecutivo dell’artigiano viene da sempre definito artefatto, fatto con arte e maestria. Con la maestria dell’arte. La parola arte era già definita anticamente con tale sostantivo dai latini.  Nella trattazione dello specifico, chiamato arte, ogni concetto o definizione legati al recente passato prossimo, cambiano di senso o di significato proprio ed identificativo. Non è solo la modificazione linguistica di un concetto di “cosa” o di “luogo”. La parola arte esprime notevoli considerazioni e applicazioni.  Non a caso alla parola arte si aggiunge un aggettivo di riferimento.  L’arte definita dai latini fino ai nostri giorni, attraversa una trasformazione e una collocazione oggettiva diversificata e polivalente dove la realizzazione soggettiva di un manufatto è sostituito da operazioni ed elaborazioni concettuali di attribuzioni referenziali riconducibili al comportamento dell’arte.  Il concetto concreto definibile arte di rappresentazione oggettiva e visiva, acquista un valore individuale, collettivo o di sistema ampiamente dilatato e connesso alla propria opportuna definizione.
Pertanto, l’arte necessita, per comodità di collocazione e di definizione, di un aggettivo aggiunto, per collocarla in un contesto temporale, storico, sociale o di tendenza formale.
Ciò detto, occorre ripensare l’arte quale cultura della visione, delle forme oggettive o delle ideologie sociali ed espressive di diverse visioni poetiche, che si manifestano, per essa, nel vasto panorama delle arti visive, dell’artigianato artistico,  dell’architettura urbana e dell’ambiente naturale e storico.  L’arte si definisce naturalmente con le forme della natura e le attività specifiche dell’umanità più evoluta, e liberamente, nello scambio e nella comunicazione dei saperi di esperienza e di creatività.


(Sintesi dell’intervento al 1° Festival internazionale Arte & Scienze dell’Università di Patrasso [Grecia] nel 2009).


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data di pubblicazione in questo sito
17/02/2011

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