numero

Telegrammi e Cartoline

In

questa

pagina

interventi

brevi,

lettere,

epigrammi,

considerazioni

sintetiche,

disegni

e

immagini

che

ho

ricevuto

per

questo

numero.

Non

sono

contributi

da

considerarsi

in

qualche

modo meno rilevanti, ma per la loro brevità o natura sono più agili e visibili concentrati qui…

Si incrementano verso il fondo.

riContemporaneo.org | opinioni, polemiche, proposte sull’arte contemporanea

 | © blogMagazine pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso  dal 2011   |    Codice ISSN 2239-0235 |

Un’immagine di

Agostino Pisani

Due poesie di

Giancarlo Consonni

e Graziella Tonon

"La guerra in Ucraina", disegno, 2022

Un’immagine di

Anna Caser

Anna Caser, L'urlo della terra 70x50, 2022

Un’immagine di

Luigi Grande

Luigi Grande, "I buoni, i cattivi e la guerra nucleare", inchiostri su carta, 2022

Un’immagine di

Cristiano Senno

Cristiano Senno, "Bombardamento" 44x54, olio su carta, 2022

Un’immagine di

Alberto Venditti

Alberto Venditti, "Uscire dalla notte", olio su tela, 80x80, 2022

Una poesia di

Guido Oldani

Un testo di

Mario De Leo

Un’immagine di

Massimo Bandi

Massimo Bandi, "Fog", olio su tela, 80x100cm, 2022

Un’immagine di

Ugo Locatelli

segnalata da

Carlo Francou

Ugo Locatelli, "Impronta di pace", pietre calcaree di Gerusalemme, 2022
Il percorso avviato dal Museo geologico "G. Cortesi" di Castell'Arquato, diretto da Carlo Francou , in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2022 ha inteso mettere l’accento sui temi legati alla convivenza tra i popoli e alle emergenze ambientali e umanitarie in atto. L’immagine guida è questa «Impronta di pace» realizzata dall’artista Ugo Locatelli con frammenti di Pietra di Gerusalemme, una varietà di calcare tipica della città sacra a Ebraismo, Cristianesimo e Islam. L’impronta è anonima e rappresenta la sintesi fra diverse impronte digitali di giovani appartenenti a comunità differenti. La scelta di utilizzare pietre provenienti da Gerusalemme, città santa ma anche da sempre città contesa, intende essere un simbolo ed un invito alla fratellanza e alla condivisione, memori che: “La terra ci precede e ci è stata data” (Papa Francesco. Laudato si’). L’Impronta di pace rappresenta la naturale prosecuzione dei progetti "Antropocene" (2019-2020) e "Terricidio" (2021) nei quali l'autore aveva rivolto lo sguardo verso tematiche legate all’impatto antropico sugli equilibri ambientali del pianeta e sui cambiamenti climatici, temi sui quali il Museo geologico intende portare l'attenzione soprattutto delle giovani generazioni. Entrambi i progetti sono consultabili online a questo link . Il progetto si è avvalso della collaborazione della Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio e della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. Ugo Locatelli (Bruxelles, 1940) dal 1997 sviluppa il «sistema Areale», laboratorio pluridisciplinare di apprendimento per la scoperta attraverso la filigrana della realtà. Vedi il sito .
Gino Gini, "FUTURO", tecnica mista su calendario, 33x23cm, 2022

Un’immagine di

Gino Gini

Luisella Deiana Patetta, "Quale Arca?", acquarello su carta, 2022

Un’immagine di

Luisella Deiana Patetta

Caro Giorgio, ecco un mio lavoro fatto in queste mattine ascoltando notizie martellanti di allarmi . Il titolo è "Quale Arca?" Mi domando infatti, quale rifugio potremo trovare se continuiamo a distruggere il nostro mondo.

Purtroppo, la Natura sta lanciando da molto, troppo tempo segnali di avvertimento che vengono banalizzati da coloro che potrebbero avere il potere per invertire la tendenza; gli effetti catastrofici del clima sul pianeta procedono a un ritmo esponenziale, la desertificazione avanza, i ghiacciai si sciolgono, lo sfruttamento scellerato delle risorse crea problematiche di approvvigionamento di cibo e acqua. E la razza umana cosa fa? A parte una minoranza che cerca di portare alla ribalta il problema per velocizzare la ricerca di una soluzione, il resto della popolazione è anestetizzato e appiattito, tristemente omologato alle leggi del consumismo e dilaniato da egoismi personali e politici, causa di conflitti bellici e sociali. Ed è proprio l'imminenza di un punto di non ritorno che rappresenta, a mio avviso, "il pettine". E' necessario incrementare il livello di consapevolezza e credo che l'arte possa fornire il proprio contributo proprio perché non si rivolge al lato razionale subissato di informazioni e disinformazioni, ma, utilizzando un codice non verbale, interagisce direttamente con la sfera emotiva. L'arte provoca, suggestiona e stimola il lato emozionale dell'essere umano: il colore, la forma e gli abbinamenti di immagini hanno un grosso potenziale per indurre una riflessione non cognitiva, ma più intima e profonda. La creatività "agìta" da un artista o ricevuta passivamente dal fruitore di un'opera -di qualunque natura essa sia- smuove sovente quel quid interno che guida verso nuove connessioni e verso il desiderio di armonia. E' per questo che sono fiduciosa che il ruolo dell'artista, nonostante sia apparentemente marginale o frivolo, possa contribuire a svegliare le coscienze, purché l'arte sia libera dai condizionamenti delle logiche di mercato e non ne sia compiacente.
Elena Bindi, "Linea rossa", olio su tavola 50x70 cm , 2016

Un’immagine di

Elena Bindi

Sul tema diritti civili in Iran ( paese che ho frequentato in un’altra vita) ho prodotto nel tempo molte opere. Te ne allego una sulla condizione femminile che sembra purtroppo ritornata molto attuale. Il titolo è «Redemption» (olio su tela, 80x200 cm).

Un’immagine di

Massimo Bandi

 «Redemption» (olio su tela, 80x200 cm).

polemiche e proposte sull’arte contemporanea

Telegrammi e

Cartoline

In

questa

pagina

interventi

brevi,

lettere,

epigrammi,

considerazioni

sintetiche,

disegni

e

immagini

che

ho

ricevuto

per

questo

numero.

Non

sono

contributi

da

considerarsi

in

qualche

modo

meno

rilevanti,

ma

per

la

loro

brevità

o

natura

sono

più

agili

e

visibili

concentrati qui…

Si incrementano verso il fondo.

Un’immagine di

Agostino Pisani

Due poesie di

Giancarlo Consonni

e Graziella Tonon

"La guerra in Ucraina", disegno, 2022

Un’immagine di

Anna Caser

Anna Caser, L'urlo della terra 70x50, 2022

Un’immagine di

Luigi Grande

Luigi Grande, "I buoni, i cattivi e la guerra nucleare", inchiostri su carta, 2022

Una lettera e

un’immagine di

Gilberto Carpo

Un’immagine di

Cristiano Senno

Cristiano Senno, "Bombardamento" 44x54, olio su carta, 2022

Un’immagine di

Alberto Venditti

Alberto Venditti, "Uscire dalla notte", olio su tela, 80x80, 2022

Una poesia di

Guido Oldani

Un testo di

Mario De Leo

Un’immagine di

Massimo Bandi

Massimo Bandi, "Fog", olio su tela, 80x100cm, 2022

Un’immagine di

Ugo Locatelli

segnalata da

Carlo Francou

Ugo Locatelli, "Impronta di pace", pietre calcaree di Gerusalemme, 2022
Il percorso avviato dal Museo geologico "G. Cortesi" di Castell'Arquato, diretto da Carlo Francou , in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2022 ha inteso mettere l’accento sui temi legati alla convivenza tra i popoli e alle emergenze ambientali e umanitarie in atto. L’immagine guida è questa «Impronta di pace» realizzata dall’artista Ugo Locatelli con frammenti di Pietra di Gerusalemme, una varietà di calcare tipica della città sacra a Ebraismo, Cristianesimo e Islam. L’impronta è anonima e rappresenta la sintesi fra diverse impronte digitali di giovani appartenenti a comunità differenti. La scelta di utilizzare pietre provenienti da Gerusalemme, città santa ma anche da sempre città contesa, intende essere un simbolo ed un invito alla fratellanza e alla condivisione, memori che: “La terra ci precede e ci è stata data” (Papa Francesco. Laudato si’). L’Impronta di pace rappresenta la naturale prosecuzione dei progetti "Antropocene" (2019-2020) e "Terricidio" (2021) nei quali l'autore aveva rivolto lo sguardo verso tematiche legate all’impatto antropico sugli equilibri ambientali del pianeta e sui cambiamenti climatici, temi sui quali il Museo geologico intende portare l'attenzione soprattutto delle giovani generazioni. Entrambi i progetti sono consultabili online a questo link . Il progetto si è avvalso della collaborazione della Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio e della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. Ugo Locatelli (Bruxelles, 1940) dal 1997 sviluppa il «sistema Areale», laboratorio pluridisciplinare di apprendimento per la scoperta attraverso la filigrana della realtà. Vedi il sito .
Gino Gini, "FUTURO", tecnica mista su calendario, 33x23cm, 2022

Un’immagine di

Gino Gini

Luisella Deiana Patetta, "Quale Arca?", acquarello su carta, 2022

Un’immagine di

Luisella Deiana

Patetta

Caro Giorgio, ecco un mio lavoro fatto in queste mattine ascoltando notizie martellanti di allarmi . Il titolo è "Quale Arca?" Mi domando infatti, quale rifugio potremo trovare se continuiamo a distruggere il nostro mondo.

Purtroppo, la Natura sta lanciando da molto, troppo tempo segnali di avvertimento che vengono banalizzati da coloro che potrebbero avere il potere per invertire la tendenza; gli effetti catastrofici del clima sul pianeta procedono a un ritmo esponenziale, la desertificazione avanza, i ghiacciai si sciolgono, lo sfruttamento scellerato delle risorse crea problematiche di approvvigionamento di cibo e acqua. E la razza umana cosa fa? A parte una minoranza che cerca di portare alla ribalta il problema per velocizzare la ricerca di una soluzione, il resto della popolazione è anestetizzato e appiattito, tristemente omologato alle leggi del consumismo e dilaniato da egoismi personali e politici, causa di conflitti bellici e sociali. Ed è proprio l'imminenza di un punto di non ritorno che rappresenta, a mio avviso, "il pettine". E' necessario incrementare il livello di consapevolezza e credo che l'arte possa fornire il proprio contributo proprio perché non si rivolge al lato razionale subissato di informazioni e disinformazioni, ma, utilizzando un codice non verbale, interagisce direttamente con la sfera emotiva. L'arte provoca, suggestiona e stimola il lato emozionale dell'essere umano: il colore, la forma e gli abbinamenti di immagini hanno un grosso potenziale per indurre una riflessione non cognitiva, ma più intima e profonda. La creatività "agìta" da un artista o ricevuta passivamente dal fruitore di un'opera -di qualunque natura essa sia- smuove sovente quel quid interno che guida verso nuove connessioni e verso il desiderio di armonia. E' per questo che sono fiduciosa che il ruolo dell'artista, nonostante sia apparentemente marginale o frivolo, possa contribuire a svegliare le coscienze, purché l'arte sia libera dai condizionamenti delle logiche di mercato e non ne sia compiacente.
Elena Bindi, "Linea rossa", olio su tavola 50x70 cm , 2016

Un’immagine di

Elena Bindi

Sul tema diritti civili in Iran ( paese che ho frequentato in un’altra vita) ho prodotto nel tempo molte opere. Te ne allego una sulla condizione femminile che sembra purtroppo ritornata molto attuale. Il titolo è «Redemption» (olio su tela, 80x200 cm).

Un’immagine di

Massimo Bandi

 «Redemption» (olio su tela, 80x200 cm).