Telegrammi e Cartoline
In
questa
pagina
interventi
brevi,
lettere,
epigrammi,
considerazioni
sintetiche,
disegni
e
immagini
che
ho
ricevuto
per
questo
numero.
Non
sono
contributi
da
considerarsi
in
qualche
modo meno rilevanti, ma per la loro brevità o natura sono più agili e visibili concentrati qui…
Si incrementano verso il fondo.
Un’immagine di
Agostino Pisani
Due poesie di
Giancarlo Consonni
e Graziella Tonon
Un’immagine di
Anna Caser
Un’immagine di
Luigi Grande
Un’immagine di
Cristiano Senno
Un’immagine di
Alberto Venditti
Una poesia di
Guido Oldani
Un testo di
Mario De Leo
Un’immagine di
Massimo Bandi
Un’immagine di
Ugo Locatelli
segnalata da
Carlo Francou
Il
percorso
avviato
dal
Museo
geologico
"G.
Cortesi"
di
Castell'Arquato,
diretto
da
Carlo
Francou
,
in
occasione
della
Giornata
Mondiale
della
Terra
2022
ha
inteso
mettere
l’accento
sui
temi
legati
alla
convivenza
tra
i
popoli
e
alle
emergenze
ambientali
e
umanitarie
in
atto.
L’immagine
guida
è
questa
«Impronta
di
pace»
realizzata
dall’artista
Ugo
Locatelli
con
frammenti
di
Pietra
di
Gerusalemme,
una
varietà
di
calcare
tipica
della
città
sacra
a
Ebraismo,
Cristianesimo
e
Islam.
L’impronta
è
anonima
e
rappresenta
la
sintesi
fra
diverse
impronte
digitali
di
giovani
appartenenti
a
comunità
differenti.
La
scelta
di
utilizzare
pietre
provenienti
da
Gerusalemme,
città
santa
ma
anche
da
sempre
città
contesa,
intende
essere
un
simbolo
ed
un
invito
alla
fratellanza e alla condivisione, memori che: “La terra ci precede e ci è stata data” (Papa Francesco. Laudato si’).
L’Impronta
di
pace
rappresenta
la
naturale
prosecuzione
dei
progetti
"Antropocene"
(2019-2020)
e
"Terricidio"
(2021)
nei
quali
l'autore
aveva
rivolto
lo
sguardo
verso
tematiche
legate
all’impatto
antropico
sugli
equilibri
ambientali
del
pianeta
e
sui
cambiamenti
climatici,
temi
sui
quali
il
Museo
geologico
intende
portare
l'attenzione
soprattutto
delle
giovani
generazioni.
Entrambi i progetti sono consultabili online a questo
link
.
Il
progetto
si
è
avvalso
della
collaborazione
della
Caritas
Diocesana
Piacenza-Bobbio
e
della
Facoltà
di
Scienze
agrarie,
alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza.
Ugo
Locatelli
(Bruxelles,
1940)
dal
1997
sviluppa
il
«sistema
Areale»,
laboratorio
pluridisciplinare
di
apprendimento
per
la
scoperta attraverso la filigrana della realtà. Vedi il
sito
.
Un’immagine di
Gino Gini
Un’immagine di
Luisella Deiana Patetta
Caro
Giorgio,
ecco
un
mio
lavoro
fatto
in
queste
mattine
ascoltando
notizie
martellanti
di
allarmi
.
Il
titolo
è
"Quale
Arca?"
Mi
domando
infatti,
quale
rifugio
potremo
trovare
se
continuiamo
a
distruggere
il
nostro mondo.
Purtroppo,
la
Natura
sta
lanciando
da
molto,
troppo
tempo
segnali
di
avvertimento
che
vengono
banalizzati
da
coloro
che
potrebbero
avere
il
potere
per
invertire
la
tendenza;
gli
effetti
catastrofici
del
clima
sul
pianeta
procedono
a
un
ritmo
esponenziale,
la
desertificazione
avanza,
i
ghiacciai
si
sciolgono,
lo
sfruttamento
scellerato
delle
risorse
crea
problematiche
di
approvvigionamento
di
cibo
e
acqua.
E
la
razza
umana
cosa
fa?
A
parte
una
minoranza
che
cerca
di
portare
alla
ribalta
il
problema
per
velocizzare
la
ricerca
di
una
soluzione,
il
resto
della
popolazione
è
anestetizzato
e
appiattito,
tristemente
omologato
alle
leggi
del
consumismo
e
dilaniato
da
egoismi
personali
e
politici,
causa
di
conflitti
bellici
e
sociali.
Ed
è
proprio
l'imminenza
di
un
punto
di
non
ritorno
che
rappresenta,
a
mio
avviso,
"il
pettine".
E'
necessario
incrementare
il
livello
di
consapevolezza
e
credo
che
l'arte
possa
fornire
il
proprio
contributo
proprio
perché
non
si
rivolge
al
lato
razionale
subissato
di
informazioni
e
disinformazioni,
ma,
utilizzando
un
codice
non
verbale,
interagisce
direttamente
con
la
sfera
emotiva.
L'arte
provoca,
suggestiona
e
stimola
il
lato
emozionale
dell'essere
umano:
il
colore,
la
forma
e
gli
abbinamenti
di
immagini
hanno
un
grosso
potenziale
per
indurre
una
riflessione
non
cognitiva,
ma
più
intima
e
profonda.
La
creatività
"agìta"
da
un
artista
o
ricevuta
passivamente
dal
fruitore
di
un'opera
-di
qualunque
natura
essa
sia-
smuove
sovente
quel
quid
interno
che
guida
verso
nuove
connessioni
e
verso
il
desiderio
di
armonia.
E'
per
questo
che
sono
fiduciosa
che
il
ruolo
dell'artista,
nonostante
sia
apparentemente
marginale
o
frivolo,
possa
contribuire
a
svegliare
le
coscienze, purché l'arte sia libera dai condizionamenti delle logiche di mercato e non ne sia compiacente.
Un’immagine di
Elena Bindi
Sul
tema
diritti
civili
in
Iran
(
paese
che
ho
frequentato
in un’altra vita) ho prodotto nel tempo molte opere.
Te
ne
allego
una
sulla
condizione
femminile
che
sembra purtroppo ritornata molto attuale.
Il titolo è «Redemption» (olio su tela, 80x200 cm).
Un’immagine di
Massimo Bandi