codice ISSN 2239-0235
ultimo aggiornamento: 18/04/2018
ArteFiera di Bologna - dal 2 al 5 febbraio 2018
BOLOGNA LA DOTTA, LA
GRASSA, LA ROSSA
(e per cinque giorni
capitale nazionale della
cloaca d’arte)
Non me ne voglia la maggioranza dei bolognesi per
bene, ma ieri è stata, per me, una mesta giornata.
Presente in ARTEFIERA per alcuni incontri, mi sono poi
aggirato tra i vari stand.
Avevo letto che qualcuno ha paragonato la 42a
kermesse ad un Festival di Sanremo: molto peggio.
Sanremo non ha mai avuto la pretesa di rivolgersi ai
musicofili. ARTEFIERA invece, così come MIART ed altri
ameni eventi artistici nazionali, si arrogano il vanto
d’essere “il luogo-evento del meglio del meglio” in Arte.
Di male in peggio: galleristi senza scrupoli accolgono
masse di beoti inconsapevoli e di bocca buona (in
questo somiglianti al pubblico di
Sanremo) propinando loro opere
macchiettistiche e talora oscene (nel
senso di “non esponibili per manifesta
inadeguatezza).
Così come nel mondo politico italico
tutte le idee si somigliano al ribasso, e
l’offerta dunque risulta scadente,
anche nel mondo artistico accade che
i nuovi Soloni (senza alcun titolo)
dirigono i lavori e organizzano il
mercato delle idee, che diventa un
misero mercatino delle pulci, ma con
prezzi da boutique.
E dire che il direttore artistico di
ARTEFIERA si chiama Angela
Vettese.
Unico distinguo: il premio alla carriera
consegnato quest'anno dalla stessa
Vettese, da Bruno Corà e Mauro
Stefanini a Giorgio Marconi. E difatti lo
Studio Marconi non è tra gli espositori!
Ci sono invece altre storiche gallerie
che, per darsi un tono, espongono
opere di “giovani artisti”: Fontana,
Melotti, Dorazio, Alviani etc… tutto il
resto: SENZA CAPO NÉ CODA ...
Giorgio Marconi, negli anni Settanta,
aveva “coraggio” (direi lo sguardo
complice e attivo) e proponeva, ad
esempio, artisti come Baj o Tadini e
sulla sua scrivania teneva un ferro da
stiro con chiodi comprato da un certo
Man Ray.
I nostri mercanti attuali si
accontentano di robetta e oggettistica
realizzata da artistucoli compiacenti
(pubblicitari, quando va bene), ottimi
da manipolare perché senza idee.
E poi c’è il riciclaggio… ma questa è
un’altra puntata.
[Qui online dal 05/02/2018)
Il sommario
blogMagazine pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso
Di origine siciliana, dopo una
serie di viaggi, all’inizio degli
anni Ottanta Michele Cannaò
si è trasferito definitivamente
a Milano, dove viene
continuando la sua avventura
interdisciplinare tra arti
figurative e teatro.
Michele
Cannaò
riContemporaneo.org
opinioni, riflessioni, polemiche e proposte sull’arte contemporanea
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